The Field
“Ben oltre le idee di giusto o sbagliato, c’è un campo. Ti aspetterò laggiu’.” (Rumi)
Giusto e sbagliato, bianco e nero, buono e cattivo, sono facce indivisibili di una stessa medaglia; siamo noi a mettere etichette con le quali catalogare ciò che ci circonda, a sentire il bisogno di mettere ordine in una realtà che non comprendiamo e che ci fa paura.
Il nostro modo di vedere il mondo diventa cosi’ solo una grande illusione. Sempre, perennemente in giudizio. Sempre, perennemente con il dito puntato, la gabbia pronta ad imprigionare qualsiasi cosa.
Il campo è là e rappresenta la ricompensa per chi osa fare quei passi diversi, dentro o fuori da se stesso, con la consapevolezza che è possibile intraprendere un sentiero diverso e che le paure, i timori, le difficoltà saranno solo momenti di riposo tra un passo e l’altro.
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“Far beyond the ideas of right or wrong, there is a field. I will wait for you over there.” (Rumi)
Right and wrong, black and white, good and bad, they are indivisible faces of the same coin; we are the ones to put labels with which to catalog what surrounds us, to feel the need to put order in a reality that we don’t understand and that scares us.
Our way of seeing the world thus becomes only a great illusion. Always, perpetually in court. Always, perpetually with the pointing finger, the cage ready to imprison anything.
The field is there and represents the reward for those who dare to take those different steps, inside or outside themselves, with the awareness that it is possible to take a different path and that fears, fears, difficulties will be only moments of rest between a step and the other.
Anche questo è Ekam 🕉